Premio “Ho l’Africa nel Cuore”

Dal 2005 durante la Settimana Africana viene assegnato il premio “Ho l’Africa nel Cuore” che viene assegnato a persone che si sono distinte, per l’impegno verso il continente africano e per le sue popolazioni.
Di seguito l’elenco delle vincitrici e dei vincitori delle passate edizioni:
2024 – Consegna del Premio “Ho l’Africa nel Cuore” a Enzo Nucci
Giornalista e scrittore, Enzo Nucci ha ricoperto per sedici anni il ruolo di corrispondente RAI da Nairobi. Nel 2024, pubblica il libro “Africa Contesa”: un saggio di grande attualità ed utilità, che punta i riflettori sulle dinamiche geopolitiche e gli appetiti internazionali suscitati dal continente, nonché sulla risposta africana all’assalto delle superpotenze del mondo.
2023 – Consegna del Premio “Ho l’Africa nel Cuore” a MEDITERRANEA SAVING HUMANS
Nata nel 2018 dall’indignazione davanti alle migliaia di morti nel Mar Mediterraneo, oggi l’organizzazione è costituita da equipaggi di terra e di mare, impegnata ogni giorno per andare incontro alle persone migranti lungo le loro rotte.
Proprio in questi ultimi giorni Mediterranea è impegnata anche nell’aiuto delle persone compite dal tragico terremoto in Marocco, presente come sempre di fianco a chi ha bisogno.
2022 – Giulio Albanese ritira il premio “Ho l’Africa nel Cuore”
(MISNA).
2021 – Premio Ho l’Africa nel Cuore a Zakia Seddiki, moglie di Luca Attanasio.
«Io e mia moglie viviamo in Congo con tutta la famiglia, tre figli, di cui due gemelli piccoli. Spesso le persone si stupiscono di questa scelta, ma essere un ambasciatore è una missione, anche se è rischiosa». Con queste parole Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano in Congo rimasto ucciso il 22 febbraio in un tentativo di rapimento insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci, parlava del ruolo di un diplomatico. Insieme alla moglie, Zakia Seddiki ha fondato a Kinshasa l’associazione Mama Sofia, che aiuta 14mila bimbi di strada congolesi.
2020 – Aboubakar Soumahoro riceve il premio “Ho l’Africa nel Cuore”
Riconoscimento per l’attivista sociale e sindacale ivoriano. Pubblichiamo il video intergrale dell’incontro con Aboubakar Soumahoro durante la 23° Settimana Africana Regionale, intervistato da Marco Labbate, presenta la volontaria Melissa Rosati (inizio intervista dal minuto 23).
Andrà ad Aboubakar Soumahoro il premio “Ho l’Africa nel cuore” che ogni anno l’onlus fanese assegna durante la Settimana africana, quest’anno in programma dal 27 settembre al 3 ottobre. Un evento ideato 23 anni fa dal fondatore della onlus, Italo Nannini, scomparso lo scorso 22 marzo e al quale viene dedicata l’edizione 2020.
Il premio viene conferito a persone che si sono contraddistinte per l’attenzione e la sensibilità dimostrata verso l’Africa e la sua gente. Persone come Aboubakar Soumahoro, originario della Costa d’Avorio e in Italia dal 1999, attivista in prima linea in difesa dei lavoratori agricoli e contro lo sfruttamento e il caporalato, nonché tra i fondatori della Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti e Rifugiati (CISPM). Laureato in Sociologia, Aboubakar Soumahoro partecipò alla creazione di un “ambulatorio medico popolare”, contribuendo anche a creare un comitato di migranti.
2019 – LA 15° EDIZIONE DEL PREMIO “HO L’AFRICA NEL CUORE” A PIETRO BARTOLO
La ventiduesima edizione della Settimana Africana Regionale, promossa dalla onlus fanese L’Africa Chiama, si terrà a Fano dal 29 Settembre al 5 Ottobre: una settimana ricca di eventi e numerose iniziative volte ad accendere i riflettori sull’Africa, il continente più dimenticato e oppresso.
Come nelle precedenti edizioni, l’associazione assegna il Premio Ho l’Africa nel Cuore, che quest’anno verrà consegnato al medico di Lampedusa ed eurodeputato Pietro Bartòlo, eletto con 275 mila preferenze.
Pietro Bartòlo, medico di Lampedusa, dal 1991 si occupa del poliambulatorio dell’isola.
Da sempre in prima linea nel soccorso ai migranti, si è meritato numerose onorificenze, tra cui il titolo di «Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana» conferitogli dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premio Sérgio Vieira de Mello (Cracovia 2015) e il premio Don Beppe Diana. Pietro Bartòlo ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo ed è questa la motivazione che ha portato gli organizzatori ad assegnare proprio a lui il Premio Ho l’Africa nel Cuore 2019.
La cerimonia si terrà Sabato 5 Ottobre, nella giornata conclusiva della manifestazione. Appuntamento alle ore 16 presso il Pincio, dove, alla presenza del sindaco di Fano e delle autorità, il presidente de L’Africa Chiama, Italo Nannini, consegnerà il Premio a Pietro Bartòlo.
2018 – Il Premio “Ho l’Africa nel Cuore” a Yvan Sagnet
Un giovane camerunense che ha fondato l’associazione No-Cap contro il caporalato
Sabato 6 ottobre è stata consegnata a Yvan Sagnet una ceramica, l’angelo della pace, opera del prof. Raimondo Rossi, a significare l’impegno sociale e politico di Yvan a difesa di tanti suoi fratelli africani, braccianti agricoli, che vengono sfruttati e privati dei diritti fondamentali in varie zone d’Italia.
Yvan Sagnet è nato a Douala in Camerun il 4 aprile 1985. È stato il leader del primo sciopero dei braccianti stranieri in Italia durato circa un mese nell’estate del 2011 nelle campagne di Nardò, Puglia. È stato sindacalista per la FLAI-CGIL e ora è tra i fondatori dell’associazione internazionale No-Cap. Oltre a Ama il tuo sogno, Yvan Sagnet ha scritto a quattro mani insieme al sociologo Leonardo Palmisano, Ghetto Italia (Fandango Libri, 2015). Per il loro impegno Yvan Sagnet e Leoanardo Palmisano hanno ricevuto il premio “Premio Antonio Livatino” per la lotta contro le Mafie nel 2106. Yvan Sagnet è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
2017 – Il Premio “Ho l’Africa nel Cuore” a Saba Anglana
Domenica 1 Ottobre, giornata che segna l’avvio della XX edizione della Settimana Africana Regionale (1-7 ottobre, Fano), L’Africa Chiama Onlus consegnerà il premio “Ho l’Africa nel Cuore” a Saba Anglana, cantante, attrice e scrittrice, nata nel 1970 a Mogadiscio da padre italiano e mamma etiope. Saba Anglana, costretta a lasciare Mogadiscio, a causa del nuovo regime instaurato da Siad Barre, a cinque anni approda in Italia, insieme alla sua famiglia, vivendo prima a Roma, poi a Napoli. Vive a Torino dal 2008, anno in cui incise interamente in lingua somala l’album «Jidka (The Line)» distribuito in 60 Paesi nel mondo. Nel 2010 esce “Biyo- Water is Love” album in cui l’artista racconta l’acqua e le problematiche mondiali legate al suo sfruttamento: AMREF la sceglie come sua testimonial per le campagne mediatiche in fatto di salute e diritti umani. Nel 2015 è stata protagonista di iniziative promosse dell’Osservatorio sull’AIDS. Tra i tanti lavori, possiamo annoverare lo spettacolo teatrale “Mogadishow” dedicato alla sua terra e al ricordo della sua infanzia nel suo “paradiso perduto”. Saba, attraverso i suoi molteplici lavori ha portato e continua a portare in giro per l’Italia e per il mondo il ricordo della sua Africa ed a puntare i riflettori sui grandi problemi sociali del nostro secolo di cui non si può più far finta di niente Nell’occasione Anglana si esibirà in alcuni brani del suo vasto repertorio musicale. Quest’anno abbiamo scelto di assegnare il Premio ad una cantante di origini africane perché oggi più che mai vogliamo dare voce all’Africa e rompere il silenzio.
2016 – Il Premio “Ho l’Africa nel Cuore” a Mimmo Lucano, Sindaco di Riace
UN MODELLO DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI
La Settimana Africana Regionale, giunta alla XIX edizione, avrà luogo quest’anno dall’8 al 15 ottobre con un programma che prevede convegni, dibattiti, laboratori, concerti, film, gastronomia, mostre, eventi ludici e sportivi messi in atto da un comitato formato da associazioni del territorio.
Nella giornata inaugurale, sabato 8 ottobre, ore 15,30, nella Sala del Consiglio Comunale di Fano, sarà assegnato Il Premio “HO L’AFRICA NEL CUORE” ( XII ed.ne) al Sindaco di Riace (RC), signor Domenico (detto Mimmo) Lucano, che per la Rivista Fortune è tra le 50 persone più potenti al mondo, unico in Italia, con Angela Merkel, Obama e Papa Francesco.
In questi tempi si parla spesso di muri e filo spinato per fermare milioni di persone, profughi da guerre e migranti economici che scappano da guerre causate spesso dalle multinazionali e da una miseria provocata dalle politiche economiche dei paesi più ricchi, che hanno interesse a mantenere l’Africa come bacino di materie prime. Provare a cambiare il proprio destino è un diritto universale.
Con quale diritto dovremmo impedirlo a qualcuno? Di certo il problema è molto complesso ed anche il dibattito è altrettanto acceso. Nella realtà non esistono solo storie di corruzione nell’accoglienza dei migranti, profughi, richiedenti asilo e rifugiati, che noi preferiamo chiamare “persone” e basta.
Esistono, in verità, anche storie in diverse regioni italiane, come quella di Riace, famosa per i suoi bronzi, che rappresentano fatti concreti di convivenza, buona accoglienza ed integrazione. Infatti il suo sindaco ha trasformato il piccolo comune calabrese in un modello di accoglienza, studiato con molte tesi di laurea in numerose università europee e raccontato nel film IL VOLO di Wim Wenders e sul piccolo schermo da una fiction TV con Luca Zingaretti. Una storia iniziata nel 1997, quando un barcone carico di 200 profughi curdi attraccò nel porto di questo paese di pescatori. Il sindaco Lucano vide nell’arrivo dei numerosi migranti un’opportunità storica per rivitalizzare anche economicamente il paese, che pareva destinato inesorabilmente a svuotarsi. Oggi è rinato grazie ai migranti. In questi anni, scrive Fortune, Mimmo o Kurdu ( ora alla terza legislatura come sindaco) ha cambiato il volto di Riace, concedendo ospitalità a migliaia di richiedenti asilo, provenienti da 20 nazioni diverse. Oggi Riace conta 2.000 abitanti, un quarto dei quali stranieri che hanno aperto numerose botteghe artigiane di ceramica e di tessuti.
2015 – IL PREMIO “HO L’AFRICA NEL CUORE” A LELLA COSTA
Lella Costa non ha bisogno di presentazione: la sua brillante carriera sui palcoscenici italiani l’ha resa una vera e propria icona del teatro. A lei è stato consegnato il Premio ‘Ho l’Africa nel Cuore’ (XI edizione) da L’Africa Chiama domenica 27 Settembre, ore 17, nell’auditorium S. Arcangelo, nel giorno di apertura della Settimana Africana Regionale (XVIII edizione).
2014 – IL PREMIO “HO L’AFRICA NEL CUORE” A CECILE KIENGE
Sabato 18 Ottobre, giornata di inizio della Settimana Africana Regionale (18-25 Ottobre, Fano), la ong fanese L’Africa Chiama consegnerà il premio “Ho L’Africa nel cuore” all’on.le Cècile Kienge, europarlamentare, la prima ministro nera della Repubblica Italiana. La consegna del premio, giunto ormai alla decima edizione, avverrà durante un convegno ( sala del consiglio comunale in via Nolfi, ore 9,30-12) sul tema dell’immigrazione alla luce della nuova legge ( n.125, in vigore dal 28 Agosto) sulla Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, che verrà affrontato dal sen. Giorgio Tonini, relatore al Senato della legge stessa, Luigi Viventi, assessore reg.le alla coop.ne Internazionale, Attilio Ascani direttore generale della Focsiv e Vincenzo Russo, coordinatore di Marche Solidali.
All’evento saranno presenti autorità comunali, provinciali e regionali con i rispettivi gonfaloni. Nelle precedenti edizioni l’onorificenza è stata assegnata, fra gli altri, a Laura Boldrini, Giobbe Covatta, Elisa Kidanè, Jean Lèonard Touadì, la rivista Nigrizia, Niccolò Fabi e alla Comunità di Lampedusa. Italo Nannini, presidente de L’Africa Chiama, ha commentato così la decisione di dare questo riconoscimento all’on.le Kienge “ Cècile, una valorosa donna d’Africa, che memore delle sue origini e della sua gente, si sente tanto italiana quanto africana, in lotta sempre per dare voce a chi è senza voce , fiera di essere nera, non di colore, e in primo piano a difesa della integrazione e della inclusione sociale”. La signora Kienge, originaria della Repubblica Democratica del Congo, laureata in medicina e chirurgia (specializzazione in oculistica) , sposata con 2 figlie, in Italia dal 1983, vive a Modena, dove è stata eletta nel mese di maggio al Parlamento Europeo con oltre centomila preferenze, dopo essere stata Deputata del Partito Democratico e Ministro per l’Integrazione. La Settimana Africana proseguirà con incontri, dibattiti, concerti, testimonianze, proiezioni di film, mostre e si concluderà sabato 25 Ottobre nella zona Pincio con un incontro nazionale dei volontari de L’Africa Chiama, l’arrivo della Croce di Lampedusa e la Notte Nera.
2013 – Il premio “Ho l’Africa nel Cuore” alla cittadinaza di Lampedusa
Eedizione 2013 L’Africa Chiama ha scelto di assegnare il premio “Ho l’Africa nel Cuore – IX° edizione” alla cittadinanza dell’isola di Lampedusa, come riconoscimento simbolico per l’umanità e la solidarietà dimostrate nell’accogliere tanti giovani, donne, bambini, provenienti sui barconi dai paesi dell’africa sub-sahariana.
Tutti noi conosciamo la tragedia che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo, tutti noi sappiamo che il viaggio intrapreso da queste persone è spesso un viaggio di necessità, per sfuggire a guerre, conflitti, povertà; è un viaggio di speranza, per migliorare la propria condizione sociale ed economica, per dare un futuro diverso ai figli e ai familiari che restano a casa; è un viaggio di dolore, perché la nostalgia della propria patria è un sentimento che non ha confini; è, infine, un viaggio che si traduce spesso in tragedia, perché tanti, troppi, sono coloro che non ce la fanno a resistere alle condizioni disumane del viaggio, che muoiono nella traversata e i cui corpi vengono gettati in mare.Condividiamo quanto affermato dal sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, quando dice “Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umani a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera”.
E riteniamo ingiusto che il peso di tutto ciò gravi su questa piccola isole alle porte d’Europa: è quanto mai necessaria una chiara presa di posizione europea sulla situazione dei migranti che solcano il mediterraneo, condivisa da tutti i paesi che si trovano ad essere ricettori di flussi migratori, una risposta che sia coerente con le normative internazionali di tutela dei diritti umani e con le leggi riguardanti i richiedenti asilo e i rifugiati e, soprattutto, che tenga conto del rispetto dovuto a queste persone in quanto Esseri Umani.
Non è possibile ignorare quello che si consuma sotto i nostri occhi, non dobbiamo rassegnarci all’assuefazione e al silenzio che sembra aver contagiato tutti. La morte di tante persone è per l’Europa intera motivo di vergogna e disonore.
Per questo ringraziamo gli abitanti di Lampedusa, che nonostante le evidenti difficoltà della situazione, mostrano di saper guardare oltre la provenienza geografica, oltre il colore della pelle, oltre le differenze di lingua, per trovare uomini e donne in difficoltà ed aiutarli, semplicemente, come fratelli e figli.
Nell’ambito della manifestazione dal 2005 viene assegnato il premio Ho l’Africa nel Cuore a personaggi che hanno dedicato la propria vita all’Africa.
2012 – Nigrizia
2011 -Niccolò Fabi
2010 – Laura Boldrini
2009 -Elisa Kidanè
2008 – Jean Leonard Touadi’